Lo Snodo

Ansia

Quasi tutti almeno una volta hanno provato o immaginato di provare ansia per qualche evento importante a cui partecipare, un esame da sostenere, una gara da fare, un momento emotivamente e intimamente importante da vivere o per un pensiero onnipresente riguardo qualcosa o qualcuno; ognuno a proprio modo ha provato e percepito le sensazioni di agitazione, disagio, paura, preoccupazione attribuendole all’ansia.

Quando parliamo di ansia in questi termini non ci riferiamo a qualcosa di patologico ma di produttivo e funzionale, la stessa diventa patologica quando cominciamo a percepirla indomabile, immotivata, improvvisa e inspiegabile, quando è così forte da diventare disfunzionale e invalidante per la persona che la prova al punto da interferire nelle attività quotidiane, nelle relazioni sociali e familiari, a lavoro, a scuola e nel rapporto con se stessi ed è in questo momento che si può pensare a un’ansia di cui bisogna occuparsi, ed è con il prendersi cura della stessa che si comincia a darle un senso, a ordinarla e spiegarla, in relazione alla persona che la prova. Probabilmente chi ha provato questa che viene definita ansia disfunzionale, faticosa da sopportare, a tratti continua, potrebbe provare anche un forte desiderio di comprendere, accompagnato ad un senso di impotenza che si sviluppa nel cercare quel significato esplicativo e ci si chiede: “ma perché mi sento così”, “non c’è niente che in questo momento mi preoccupa eppure continuo a sentirmi ansioso”.

Ci sono persone che vivono costantemente queste sensazioni, quasi come se definissero la persona, pensiamo a chi dice di sé “sono una persona ansiosa” pare che si riferiscano all’ansia come un tratto del loro modo di essere, magari è così ma non riescono a percepirlo come tale e funzionale e questo li turba; poi ci sono persone che la percepiscono estranea e la vivono in momenti particolari della loro vita o altre che non riescono a collocarla perché non motivata.

Ad ogni modo l’ansia ci dice qualcosa di noi, ci rimanda al funzionamento psicologico ed interpersonale, al pensiero, all’ emotività, alle nostre esperienze di vita pregresse; il senso dell’ansia è personale e rimanda al vissuto del soggetto di esperienza, al proprio mondo valoriale, alla propria storia. Questo vissuto penoso, che sia cronico o contingente, può riguardare una conflittualità interiore, una difficoltà ad integrare nella propria vita desideri e bisogni vissuti come incompatibili, pericolosi o in antitesi ad un’immagine di noi che tendiamo a preservare, nonostante la sofferenza.

La scelta di intraprendere un percorso analitico, attraverso la relazione con l’analista, può invece permettere di cogliere il segnale che l’ansia ci manda, per comprendere e sciogliere la conflittualità finora vissuta come irrisolvibile e disfunzionale.