L’attacco di panico è un sintomo, non sempre inserito all’interno di un quadro patologico, bisogna ovviamente saperlo riconoscere come tale e distinguerlo da quello che in genere gli si attribuisce a livello gergale. Di solito si esprime in maniera improvvisa, può presentarsi in uno stato di quiete o in uno stato di ansia e può durare pochi secondi raggiungendo il picco in pochi minuti. Le sensazioni che si provano durante questi attacchi possono essere fortemente spiacevoli, la comparsa della paura o del forte disagio può essere talmente importante da sviluppare il timore di poter morire o di stare sul punto di impazzire, si può sperimentare derealizzazione e stati confusionali.
I sintomi fisici invece possono essere: palpitazioni, sudorazione eccessiva, dispnea, tremori, sensazione di soffocamento, nausea, dolore al petto, sensazione di vertigine, formicolio e torpore. Può essere fortemente complicato e impegnativo per chi lo prova riuscire a sostenere o controllare tutte queste sensazioni.
Tutto, o parte di ciò, potrebbe durare pochissimi minuti e con intensità diversa, alcuni di questi, come la paura e il disagio, possono lasciare strascichi di durata maggiore. Pur avendo punti in comune che lo definiscono, non esiste un solo tipo di attacco di panico così come non è possibile pensare che in tutti si esprima con le stesse caratteristiche, infatti ognuno può farne esperienza a suo modo e significarlo in maniera soggettiva in base a cosa ha provato e sentito. A volte fare esperienza di attacco di panico può spaventare fortemente in quanto dura poco e può essere molto intenso, il suo essere improvviso, soprattutto per chi ne fa esperienza le prime volte, può provocare un senso di estraneità quasi come se fosse qualcosa che non appartiene a chi lo prova e si può avere il timore che possa ripresentarsi in qualsiasi momento senza preavviso o essere anticipato dalle sensazioni spiacevoli che poi potrebbero intensificarsi. La percezione del panico come di qualcosa che non fa parte di noi potrebbe portare a volersene sbarazzare; invece di lottare per eliminarlo sarebbe utile occuparsene per dare all’attacco di panico un significato e forse scoprire che ogni sintomo si presenta comunicando qualcosa che ci riguarda profondamente.
Affrontando nella stanza di analisi l’attacco di panico emerge il nostro mondo relazionale, i nostri bisogni, le nostre aspettative, l’immagine di noi che vorremmo avere e quella che invece sentiamo di possedere, in uno scollamento doloroso tra desiderio e realtà, tra ideale e vissuto quotidiano, emerge , quindi, il vissuto di disconoscimento che ci porta a “sentirci altri” ed alla paura di “sparire” psicologicamente